Il tonno di coniglio è un’autentica squisitezza piemontese del Monferrato. Neanche a dirlo, si accompagna bene dunque con della polenta – tiepida, per non sovrastare e così affievolire la texure e il sapore delicato del coniglio – e irrorato da una succulente ma leggerissima salsa all’acciuga. In alternativa lo vedo bene anche con qualche goccia di salsa Worcester. Sempre sulla scia degli antipasti, come il recente Pane Sardine e Mediterraneità, è ideale servito con un’insalatina leggera o con una crudités di verdure.
Tipico del Monferrato ma anche dell'Alta Val Tanaro, il tonno di coniglio deve il suo nome al metodo di preparazione e conservazione della carne, simile a quello del tonno e di altri pesci conservati sott’olio.
E’ un piatto di origine contadina, di una cucina povera. In antichità veniva usata anche la gallina.
In ogni caso, la preparazione prevede lo stesso trattamento: le carni si fanno prima bollire a fuoco lento e a lungo con i gli odori, gli aromi e le verdure; dopodiché si lasciano raffreddare completamente nella loro acqua e vengono infine messe sott’olio a macerare per qualche giorno prima di essere consumate, oppure messe in vaso come nel mio caso, per poi procedere con la sterilizzazione al fine di conservarli più a lungo (oppure farne dei deliziosi regali, vero Cey?:).
D’altronde le conserve sott’olio sono le più sfiziose e questo grazie ad un buon olio extravergine di oliva quale conservante grasso migliore, in quanto prezioso elemento e molto saporito. Senza contare che con la macerazione della carne l’olio si impregna di un eccellente sapore, assieme a quello degli aromi e degli odori utilizzati.
Da tenere presente: in generale, disporre nei vasi di vetro gli ingredienti e aggiungere del sale nella misura di 10 g per litro di olio. Ricordare, inoltre, di lasciare libero 1 centimetro dal bordo del barattolo.
Ingredienti
per 4-5 vasi da 250gr
1 coniglio intero (circa 1,3/1,5 kg)
1 cipolla
2-3 chiodi di garofano
1 bouquet garni (alloro, rosmarino, timo, salvia, gambi di prezzemolo)
3 coste di sedano
2 carote
5-6 grani di pepe
sale grosso
Olio extravergine d’oliva
sale
10 spicchi di aglio (circa)
rametti di rosmarino
rametti di timo
salvia
Preparare il brodo vegetale. Infilzare la cipolla con i chiodi di garofano e porla sul fondo di una pentola di buone dimensioni insieme alle verdure, agli odori e ai grani di pepe. Riempirla a metà di acqua e portare ad ebollizione su fiamma alta. Aggiungere una manciata di sale grosso e lasciare sobbollire per circa mezzora. Dopodiché immergere il coniglio e abbassare un poco la fiamma.
Dopo pochi minuti, abbassare ulteriormente la fiamma e continuare la cottura per circa 1 ora e mezza (l’acqua deve continuare a fremere, a sobbollire, non a bollire), fino a che la carne del coniglio, alla “prova forchetta”, non risulti molto tenera, cominciando a staccarsi da sola dalle ossa. Quindi spegnere il fornello e lasciare intiepidire.
Spolpare il coniglio. Prima che si raffreddi completamente, estrarre il coniglio dal brodo di cottura e scolarlo bene, tamponandolo con della carta assorbente da cucina. Spolparlo con accuratezza, facendo in modo di ottenere dei pezzetti piuttosto regolari e non troppo piccoli, e deporli a mano a mano su altra carta assorbente da cucina.
Non rimane che cominciare a riempire i vasi: dopo averne cosparso il fondo con un filo di olio extravergine, fare uno strato di carne, salare leggermente, aggiungere qualche foglia di salvia (oppure qualche rametto di timo o rosmarino e, se si vuole, anche un grano di pepe nero), qualche spicchio d’aglio intero e un ulteriore filo di olio extravergine. Comporre in questo modo due o più strati di carne e terminare con olio a filo. Allo strato più alto, il coniglio dovrà risultare impregnato d’olio pur senza esservi immerso. Chiudere infine ermeticamente e procedere con la sterilizzazione in pentola*: ricoprire i vasi di acqua, portare ad ebollizione e bollire per almeno 30 minuti. Una volta raffreddati completamente, estrarre i vasi dalla pentola, asciugare e mettere al buio e in un luogo fresco e asciutto.
*alternativa: se non volete procedere con la sterilizzazione dei vasi, potete comporre gli strati di coniglio in una terrina e lasciarla riposare in frigorifero per almeno 48 ore prima di servirla in tavola.
E stasera… Cena al Ratanà con Alfio Ghezzi!
Commenti
Ciao
Cris
ciao pupina bella!
Un bacio stella!
buona settimana!
PS quando si conserva nel vasetto al buio?
@CarisSima, cosa aspetti allora??? Via subito a comprare il coniglio! :) la cosa da fare è formare il sottovuoto, per il resto se questo è fatto, tu devi solo stare tranquilla. Prendi vasi/vasetti con coperchio dotato di capsula, così hai l'assoluta certezza che il sottovuoto si avvenuto oppure no. Quando schiacci sulla capsula, se rimane concava - verso l'interno cioè - allora si è creato il sottovuoto. Se quando premi invece non rimane verso l'interno ma "ritorna", significa che il sottovuoto non si è creato. Poco male: immergi nuovamente i barattoli ai quali non è venuto il sottovuoto in acqua (l'acqua deve ricoprire i barattoli 2 dita oltre)e porti a ebollizione. Una volte che l'acqua bolle abbassi la fiamma e continui a fare sobbollire per una mezzora. Spegni, lasci raffreddare e fai di nuovo la verifica. :)
@Cris sei gentilissima, grazie ! Vero o no che è buonissimo? .. tanto per restare in tema di pesci eh... però questa volta per modo di dire ;)
@Rossella grazie per i complimenti. Copiala, copiala, non può che farim piacere!:)
@LeRocher grazie per la foto! E la ricetta.. sì, vero che è tanto buono!? semplice ma di una bontà... che poi l'olio a lungo andare prende un sapore infinitamente buono, superbo.
@Ali ma come no! Cosa aspetti a colmare la lacuna ? :D .. io invece devo confessare che non ho mai fatto i macaron, lo sai? pazzzesco eh?? :D
@Elenuccia devi assolutamente provarlo. Io del coniglio ne faccio grande uso invece, oltre che per il fatto che mi piace, anche perché è una carne ingiustamente sottovalutata. E' magra, tenera e si presta a qualsiasi preparazione, proprio come le altre carni bianche. :) colma questa lacuna anche tu, come Alice. Ti raccomando :P
@Doretta mia! :) ehh quando si avvicina l'ora del pasto, pranzo o cena che sia, se si vedono certe delizie... viene fame sì! :P un bacio grande a te!
@Pat grazie tante, sei gentilissima! A presto, bacioni!
@Raffy ahahaha lo voglio! :D ti raccomando, prova a farla davvero, perché avere in dispensa una delizia simile salva davvero ogni antipasto o ogni occasione in cui si voglia presentare qualche entrée sfiziosa :)
@Mile come ho detto qui sopra infatti, avere una simile conserva sott'olio come questa in dispensa.. è un gran vantaggio! Salva da parecchie occasioni;)
@sulemaniche grazie tante! sono contenta che ti piaccia la presentazione, che non ha la pretesa di essere particolare ma è semplice e "pulita" :)
@max devi assolutamente prepararlo!:) davvero, è la fine del mondo. Almeno così come l'ho preparato mi ha (e mi) soddisfa parecchio. Essì, perché ne avevo fatti circa 6 vasi da 250g, 4 li ho regalati a Natale con enorme successo, 2 li ho tenuti in dispensa. Uno l'ho aperto solo qualche settimana fa (quello della foto) e come vedi è spettacolare. Forse ancora meglio adesso rispetto a quelli che saranno stati aperti a Natale! Perché l'olio ha acquistato un sapore che ti lascio immaginare... aromatizzato d'aglio, di odori e della carne del coniglio.. riesci a sentirlo? Quindi capisci che più si conserva più risulta profumato e saporito. Ma anche dopo poco tempo lo è comunque. Tutto questo per dirti che uno l'ho aperto a distanza di mesi e come vedi è perfetto. tra l'altro può rimanere anche fuori dal frigo una volta aperto, essendo sott'olio soltanto senza aggiunta d'aceto né altro. L'altro invece è ancora chiuso e durerà non so quanto.. ma credo molto :) Io direi che in generale le conserve sott'olio possono durare anni ma, se vedi che il contenuto diventa torbido sarà meglio consumarle subito, nel giro di pochi giorni, tenendole in frigo.