A tarda sera, e di notte, quando la città è semideserta, le luci di Natale che punteggiano le strade sono come il firmamento, piccole stelle che illuminano una parte di mondo in quel momento visibile ai nostri occhi. Mi piace tanto l’atmosfera natalizia, perché non importa molto di che umore io sia, la magia del Natale mi riporta il sorriso a prescindere, anche se, devo ammetterlo, per certi versi porta anche malinconia.
Ad ogni modo, il mio è stato proprio un bel Natale (intendo vigilia-natale&s.stefano) trascorso in famiglia, tra parenti come cugini, cuginetti, zii, nonna e poi fratelli, fratellini.. è ciò che più mi rende felice delle festività: passare giorni interi in un ambiente così amorevole mi infonde gioia e calore. Mi auguro tanto che tutti voi abbiate passato un gioioso e sereno Natale.
Per me è però arrivata l’ora di rimettermi sotto a studiare seriamente, questi tre giorni - ma anche molti precedenti eheh - di totale relax mi hanno consentito di ricaricarmi e spero che ciò mi aiuti a portarmi avanti con gli studi un po’ più velocemente del solito, recuperando gran parte del tempo perduto.
Oggi vi lascio con una ricetta tipica natalizia della tradizione ligure: il pan dolce genovese di tipo basso.
Il vero pandolce genovese di tipo basso, possiede una consistenza friabile e un leggero sapore di anice. E’ però nell’insieme una sinfonia di profumi e di sapori.. Il cedro o l’arancia canditi, il marsala o l’acqua ai fiori d’arancio, i semini di finocchio, l’uvetta, i pinoli… Esiste in due versioni: una "bassa", come detto, fatta con lievito chimico. Una "alta", con lievito naturale. Io le ho fatte entrambe: ho provato prima quella bassa, imparata al corso di cucina con Claudio Venturini, poi dopo esserne rimasta più che soddisfatta ho voluto per provare, per curiosità, anche la versione alta col lievito madre, seguendo la ricetta dello chef pasticcere Giacomo Tagliafico, della pasticceria Tagliafico di Genova (Via Galata, 16121 Genova), azienda che da quattro generazioni è maestra nella produzione artigianale del pandolce genovese.
Quella che vi lascio oggi è la ricetta del pan dolce genovese di tipo basso. Prossimamente magari trascriverò anche quella col lm.
La domanda che son certa molti di voi si faranno (e mi farebbero;) è 'qual è meglio?’ ‘quali sono le differenze?’ ve lo dico subito: la consistenza.
Quello basso come ho già detto è friabile. Per farvi capire meglio… Questo dolce odia il coltello! Quel che voglio dire è che è proibito tagliarlo a fette eheh Si usa spezzarlo con le mani… come si fa con la sbrisolona (ma come consistenza ovviamente nulla c’entra. Questo pandolce si spezza, la sbrisolona si sbriciola). E’ classico da inzuppare nel latte, ammorbidendosi che è una bontà, ricco com’è anche dell’uvetta che andrà leggermente a rigonfiarsi (se il latte è caldo) e dei dei pinoli… e dell’arancia candita… un dolce squisitamente dolce ma, vi assicuro, non troppo (notate infatti la q.tà di zucchero presente). Essendo un dolce natalizio io dico, perché non provare ad intingerlo nel vin santo come sfizio dopo-pasto? Altro che cantucci!
Ma anche mangiato al naturale è più che delizioso, proprio come l’ho preferito mangiare io. Un pezzo tira l’altro, vi avverto. A me piace molto quando mi capita un pezzetto con una maggiore presenza di semini di finocchio.. è un sapore che mi piace sentire in alcuni dolci.
Il pan genovese alto invece si taglia anche a fette, è di consistenza più compatta, quasi morbida (attenzione, morbida, non soffice). Immaginatevi la diversità di consistenza che c’è tra un pane normale e un pane con pasta madre: a meno che non sia alveolato, la mollica nel secondo caso è fitta, quasi “pesante” (non in senso dispregiativo), “piena”.
Differiscono abbastanza a mio parere e mi piacerebbe tanto se qualcuno di voi riuscisse a provarli entrambi e mi dicesse così la propria impressione e preferenza…
Tuttavia sarò sincera, anche se non vorrei con ciò plagiarvi, dicendovi che ho preferito quello basso. Però li rifarò e assaggerò di nuovo. Può darsi che cambi idea assaggiandoli meglio e confrontandoli allo stesso tempo, provando cioè un po’ di uno e un po’ dell’altro alternativamente. Perché la mia prova-assaggio l’ho fatta prima di uno e qualche giorno dopo dell’altro.
In entrambe i casi, rispetto al panettone milanese è indubbio che la realizzazione sia decisamente meno impegnativa… ma ciò non significa sia meno buono anzi… quasi quasi il pan dolce genovese mi gusta di più, è più sostanzioso, più soddisfacente, forse perché più ‘consistente’. L’ho fatto e rifatto diverse volte in queste settimane prima di Natale perché aveva soddisfatto il palato di tutti, parenti e amici. Allora ho poi deciso di rifarlo come confezione regalo da aggiungere in alcuni pacchetti natalizi… veniamo quindi alla ricetta, che voglio condividere con voi perché potreste ancora prepararla in questi giorni di festa, dove l’aria natalizia continuerà a protrarsi.
Pan dolce genovese (basso)
Ingredienti:
120gr di burro morbido (quasi a pomata) possibilmente di affioramento, di buona qualità
90gr di zucchero a velo
50gr di marsala (se ci sono bambini, potete sostituirlo anche con del latte)
50gr di uova
300gr farina 00
8gr di lievito chimico non vanigliato (baking powder)
2gr di semini di finocchio
280 gr di uvetta
100gr di cubetti di scorze d’arancia canditi (o canditi misti)
40gr di pinoli leggermente tostati
- Lavorare senza montare il burro e lo zucchero, aggiungere il marsala e infine tutti gli altri ingredienti (con farina e lievito setacciati insieme).
- Formare una pasta omogenea ma poco lavorata, tipo pasta frolla. Versare l’impasto su di un piano leggermente infarinato.
- Pesare e formare pagnotte di 250gr ciascuna (4 pagnottelle) oppure pezzature più grandi, come preferite (influenzerà sul tempo di cottura, ricordatelo). Arrotondare e premere formando una pagnotta leggermente schiacciata.
- Con un coltellino incidete tre leggeri tagli al centro formando il caratteristico triangolo del pan dolce genovese (come in foto).
- Foderate una leccarda con carta da forno e adagiatevi delicatamente le pagnotte.
Infornate in forno già caldo a 180/190° per 25/30 minuti.
Lasciate raffreddare su una griglia.
Con questo caratteristico dolce, partecipo ancora una volta alla raccolta di di Zorra (il BBday) edizione natalizia, ospitato da Cinzia… “Bread Baking Day # 25 - sfornando sotto l'albero”; inoltre partecipo alla raccolta di Betty “Basta un poco di lievito!”
Commenti
Brava davvero...e poi come mi piacciono questi dolci della tradizione! :)
ciao
Terry
Per i corsi di casa di mela, posso darti un invito e farti associare con una quota di soli 10 euro, cosicché poi potrai partecipare a tutti i corsi che vorrai. Sei interessata? Ne faremo sicuramente qualcuno insieme allora!
@Terry, grazie.. è sempre la mia intenzione quella di trasmettere letteramente ed emotivamente quello che provo io assaggiando qualcosa :) e sono felice di esserci riuscita! Anche a me piacciono i dolci da tradizione, moltissimo quelli tipici delle festività..;)
@Genny grazie tesoro.. ti auguro anche a te tantissimi auguri.. non per le feste, ma per i prossimi giorni! :P 'mmmuak, grazie ancora:)
Tornerò spessissimo a farti visita! Un abbraccio!!
Intanto ti auguro un caloro 2010. Bacioni!
un bacione e buon nuovo anno!!
ammiro come sempre la descrizione puntigliosa sulla consistenza delle due versioni!
P.s. Ti ho lasciato un premio a fine-post, semmai ti andasse ti ritirarlo.
Tantissimi cari auguri di buon anno ed in bocca al lupo per i tuoi studi!
Ele :)
Grazie per essere passata da me! Se vuoi da me c'è ancora tempo per una raccolta di Natale! Mi farebbe piacere se partecipassi!
Un abbraccio
Patrizia
http://melagranata.blogspot.com/2009/12/natale-in-casavostra.html
grazie mille per questa ricettina, ma sai che anche mia mamma lo fa? E' davvero particolare...
Baci e auguri ancora!
Mi ha stupito il fatto che viene usato lievito chimico e non lievito di birra.
cioè mi aspettavo basso o alto con lievito di birra o pasta madre.
domandina scema???
@Patrizia: detto da una genovese è un onore allora! grazie! :)
@Dodò io credo che il lievito chimco sia più spesso e volentieri utilizzato nei dolci al posto di quello di birra. Ma sopratutto: avrai notato che questo non ha da rispettare dei tempi di lievitazione, si impasta, si forma e si inforna :) quindi credo sia per questo che si preferisca il lievito chimico.. tu che dici? :)
oppure ciò che distingue la versione bassa da quella alta è proprio la lievitazione?
per cui il dubbio era: la ricetta diciamo tradizionale è con lievito chimico o di birra?
il dubbio mi è sorto proprio perchè nell'altra versione hai usato pasta madre.
ps: hai trovato un'altra persona logorroica!!!
Comunque mi sono documentata sulla storia e mi pare di capire che tradizionalmente prevedesse luunge lievitazioni. Guarda qui. Detto questo, suppongo sia il lievito madre quello che tradizionalmente veniva usavato anche perché, a ben pensare, ai tempi non c'era lievito chimico o di birra :D ma solo il 'lievito fatto in casa', appunto quello madre, o almeno credo. Tu che dici?
Leggendo la sua "storia", la lievitazione è importantissima a quanto pare, quindi considerato che quello basso non viene sottoposto a tempi di riposo per la lievitazione, non credo sia poi quello tradizionale.. però non saprei. Perché mi chiedo, ma tradizionalmente allora il pandoce era basso o alto? Ora mi informo però, perché mi hai fatto venire la fissa! :D
però dopo tu mi aiuti a trovare la ricetta del casatiello dolce!!! scherzo!
cmq sicuramente in tempi antichi si usava il lievito madre. forse x diverse esigenze è nata una versione bassa più rapida e meno impegnativa.
ecco qui:
"Per onestà bisogna dire che la denominazione “antico” associata al pandolce basso, come comunemente viene usata, è falsa.
Mentre il vero pandolce, per intenderci quello lievitato naturalmente, è veramente antico, perché l’arte della lievitazione è storia di molti secoli, la lievitazione del pandolce basso è provocata con lievito chimico, composto di sali minerali embrionalmente già noti alla metà del 1800, come la potassa e il carbonato di ammonio. Ma è appunto allora, tra il 1844 e il 1846, che un chimico tedesco (tal professor Jiustus von Liebig) e un suo allievo, creano la lievitazione provocata con prodotti chimici. Ovvero i loro sforzi erano volti a alla possibilità di rendere più rapida, e perciò più economica, la lievitazione dei prodotti da forno, soprattutto del pane di segala, eliminando gli inconvenienti e i tempi imposti dall’uso del lievito madre e pasta acida. Per questi motivi il pandolce basso non può essere considerato “antico”, visto che la diffusione in bustine del composto chimico lievitante risale attorno al 1893, ad opera di Oetker che, assieme alla moglie, raccolse l’eredità degli studi di Liebig."
da fiordisale :)
Bene benissimo! Ora sono soddisfatta. guarda comunque ti dico, la ricetta che ho seguito col lievito madre è quella del famoso pasticcere genovese Tagliafico, della pasticceria Tagliafico. Googla un attimino e lo trovi subito
Per quanto riguarda il fatto che tu non sia genovese, meglio! così non sei condizionata da niente e da nessuno! :)
Per la ricetta del casatiello dolce... tu scherzavi, ma io ci sto molto volentieri ad aiutarti e mi metto alla ricerca al più presto contaci.
@Pupottina grazie, van sempre bene gli auguri :) auguri anche a te!
@Meg graSSie =)
grazie per gli auguri che ricambio di cuore!
che bello il tuo blog, le tue ricette, le tue foto, i toi racconti, tutto insomma :))
ti faccio tantisssimi in bocca al lupo per il tuo studio, sperando che l'energia di questi panini stupendi ti abbia dato una carica specialissima!
un bacioooo
http://www.flickr.com/photos/34321014@N08/4244194662/
;) che bello trovare qualcuno a cui piace condividere e discutere sulle cose, come meee :) grazie per essere stata così partecipe..
Dalla tua descrizione riesco ad immaginare il sapore del pandolce e ne ho dedotto una certa preferenza rispetto al panettone ...
Buon anno mia cara!
anche se nn ti conosco, il fatto ke tu abbia qst voglia di condividere e imparare, mi fa sentire simile a te!
ho dato vita a un'iniziativa. passa da me e dimmi che ne pensi, se ti va!
@Lenny ebbene sì, hai dedotto benissimo ;P a dire la verità mi sono entusiasmata più per il pan dolce (ancor di più per quello "alto") che per il panettone... certo, il panettone richiede una mano d'opera e attenzione che superano di gran lunga quelle da dedicare al pandolce .. però tant'è.... perché a me è piaciuto proprio proprio tanto! : )
@Dodò mi sa che ci siamo proprio trovate io e te!
Sai come li chiamo io i "confronti"? Meglio: "crescite". Io confrontandomi, cresco. Sul serio. Dal confronto cerco di trarre sempre il meglio :) proprio come è accaduto in questi ultimi messaggi.
Subito dopo cena, passo di corsa da te!!
cmq tornando a noi, mi diresti quali sono gli ingredienti base per il pandolce alto?
ho trovato le ricette di 2 pasticcieri e vorrei adattarle, facendo anche le pieghe all'impasto. Però volevo prima un riscontro sugli ingredienti.
Farina, zucchero, burro, uova,miele, frutta candita,pinoli li ho trovati nella max parte dei casi.
Uvetta, latte e noci solo in un paio.
Tu che mi dici?
ok gli ingredienti sono perfetti... solo che l'uvetta è essenziale! Così come i pinol e frutta candita, questo è il trio che compone essenzialmente il pandolce genovese.
Come prima volta io ho seguito quella di Tagliafico, come ti dicevo... c'è il video pure online, basta che googli cercando "Tagliafico pandolce genovese". Però io preferisco quei procdimenti più lunghi che prevedono appunto le pieghe, per il semplice fatto che così la trama dell'interno del pan dolce vrrà meglio, molto meglio.. più soffice e più "tramata" appunto.
Le noci cmq non le ho mai sentite nel pan dolce.. mai. A meno che uno voglia farlo come variazione personale, però le noci in questo dolce non sono da tradizione ecco;)
Invece il latte sì, va bene. si mette o il latte o il marsala solitamente. Io avevo usato il marsala :)
dai dai dai che sono curiosaaa :))
bellissimoquesto pane e sono proprio contenta che faccia parte della mia raccolta.
Scusa la risposta tarda, ma sono ancora in montagna e internet come ben sai non èsempre così disponibile...oggi sta nevicando alla grande, uno spettacolo bellissimo!!!
Sembra ancora un bianco Natale...ma sono già nell'ottica del rientro, ormai le vacanze sono andate.
A prestissimo e un grande bacione!
P.s.: stiamo ricostituendo il gruppo per il corso di dolci di primavera con Santin, ci sarai anche tu, vero?
Manuela