Pan dolce genovese (di tipo basso)

A tarda sera, e di notte, quando la città è semideserta, le luci di Natale che punteggiano le strade sono come il firmamento, piccole stelle che illuminano una parte di mondo in quel momento visibile ai nostri occhi. Mi piace tanto l’atmosfera natalizia, perché non importa molto di che umore io sia, la magia del Natale mi riporta il sorriso a prescindere, anche se, devo ammetterlo, per certi versi porta anche malinconia.
Ad ogni modo, il mio è stato proprio un bel Natale (intendo vigilia-natale&s.stefano) trascorso in famiglia, tra parenti come cugini, cuginetti, zii, nonna e poi fratelli, fratellini.. è ciò che più mi rende felice delle festività: passare giorni interi in un ambiente così amorevole mi infonde gioia e calore. Mi auguro tanto che tutti voi abbiate passato un gioioso e sereno Natale. 
Per me è però arrivata l’ora di rimettermi sotto a studiare seriamente, questi tre giorni - ma anche molti precedenti eheh - di totale relax mi hanno consentito di ricaricarmi e spero che ciò mi aiuti a portarmi avanti con gli studi un po’ più velocemente del solito, recuperando gran parte del tempo perduto.

Oggi vi lascio con una ricetta tipica natalizia della tradizione ligure: il pan dolce genovese di tipo basso.
Pan dolce genovose di Manuela Viel | fiOrdivanilla.it Il vero pandolce genovese di tipo basso, possiede una consistenza friabile e un leggero sapore di anice. E’ però nell’insieme una sinfonia di profumi e di sapori.. Il cedro o l’arancia canditi, il marsala o l’acqua ai fiori d’arancio, i semini di finocchio, l’uvetta, i pinoli… Esiste in due versioni: una "bassa", come detto, fatta con lievito chimico. Una "alta", con lievito naturale. Io le ho fatte entrambe: ho provato prima quella bassa, imparata al corso di cucina con Claudio Venturini, poi dopo esserne rimasta più che soddisfatta ho voluto per provare, per curiosità, anche la versione alta col lievito madre, seguendo la ricetta dello chef pasticcere Giacomo Tagliafico, della pasticceria Tagliafico di Genova (Via Galata, 16121 Genova), azienda che da quattro generazioni è maestra nella produzione artigianale del pandolce genovese.

Quella che vi lascio oggi è la ricetta del pan dolce genovese di tipo basso. Prossimamente magari trascriverò anche quella col lm.

La domanda che son certa molti di voi si faranno (e mi farebbero;) è 'qual è meglio?’  ‘quali sono le differenze?’  ve lo dico subito: la consistenza.
Quello basso come ho già detto è friabile. Per farvi capire meglio… Questo dolce odia il coltello! Quel che voglio dire è che è proibito tagliarlo a fette eheh Si usa spezzarlo con le mani… come si fa con la sbrisolona (ma come consistenza ovviamente nulla c’entra. Questo pandolce si spezza, la sbrisolona si sbriciola). E’ classico da inzuppare nel latte, ammorbidendosi che è una bontà, ricco com’è anche dell’uvetta che andrà leggermente a rigonfiarsi (se il latte è caldo) e dei dei pinoli… e dell’arancia candita… un dolce squisitamente dolce ma, vi assicuro, non troppo (notate infatti la q.tà di zucchero presente). Essendo un dolce natalizio io dico, perché non provare ad intingerlo nel vin santo come sfizio dopo-pasto? Altro che cantucci!
Ma anche mangiato al naturale è più che delizioso, proprio come l’ho preferito mangiare io. Un pezzo tira l’altro, vi avverto. A me piace molto quando mi capita un pezzetto con una maggiore presenza di semini di finocchio.. è un sapore che mi piace sentire in alcuni dolci.

Il pan genovese alto invece si taglia anche a fette, è di consistenza più compatta, quasi morbida (attenzione, morbida, non soffice). Immaginatevi la diversità di consistenza che c’è tra un pane normale e un pane con pasta madre: a meno che non sia alveolato, la mollica nel secondo caso è fitta, quasi “pesante” (non in senso dispregiativo), “piena”.

Differiscono abbastanza a mio parere e mi piacerebbe tanto se qualcuno di voi riuscisse a provarli entrambi e mi dicesse così la propria impressione e preferenza…
Tuttavia sarò sincera, anche se non vorrei con ciò plagiarvi, dicendovi che ho preferito quello basso. Però li rifarò e assaggerò di nuovo. Può darsi che cambi idea assaggiandoli meglio e confrontandoli allo stesso tempo, provando cioè un po’ di uno e un po’ dell’altro alternativamente. Perché la mia prova-assaggio l’ho fatta prima di uno e qualche giorno dopo dell’altro.

In entrambe i casi, rispetto al panettone milanese è indubbio che la realizzazione sia decisamente meno impegnativa… ma ciò non significa sia meno buono anzi… quasi quasi il pan dolce genovese mi gusta di più, è più sostanzioso, più soddisfacente, forse perché più ‘consistente’. L’ho fatto e rifatto diverse volte in queste settimane prima di Natale perché aveva soddisfatto il palato di tutti, parenti e amici. Allora ho poi deciso di rifarlo come confezione regalo da aggiungere in alcuni pacchetti natalizi… veniamo quindi alla ricetta, che voglio condividere con voi perché potreste ancora prepararla in questi giorni di festa, dove l’aria natalizia continuerà a protrarsi.

Pan dolce genovese (basso)
Ingredienti:
120gr di burro morbido (quasi a pomata)
possibilmente di affioramento, di buona qualità
90gr di zucchero a velo
50gr di marsala (se ci sono bambini, potete sostituirlo anche con del latte)
50gr di uova
300gr farina 00
8gr di lievito chimico non vanigliato (baking powder)
2gr di semini di finocchio
280 gr di uvetta
100gr di cubetti di scorze d’arancia canditi (o canditi misti)
40gr di pinoli leggermente tostati

- Lavorare senza montare il burro e lo zucchero, aggiungere il marsala e infine tutti gli altri ingredienti (con  farina e lievito setacciati insieme).

- Formare una pasta omogenea ma poco lavorata, tipo pasta frolla. Versare l’impasto su di un piano leggermente infarinato.

- Pesare e formare pagnotte di 250gr ciascuna (4 pagnottelle) oppure pezzature più grandi, come preferite (influenzerà sul tempo di cottura, ricordatelo). Arrotondare e premere formando una pagnotta leggermente schiacciata.

- Con un coltellino incidete tre leggeri tagli al centro formando il caratteristico triangolo del pan dolce genovese (come in foto).


- Foderate una leccarda con carta da forno e adagiatevi delicatamente le pagnotte.
Infornate in forno già caldo a 180/190° per 25/30 minuti.
Lasciate raffreddare su una griglia.

Con questo caratteristico dolce, partecipo ancora una volta alla raccolta di di Zorra (il BBday) edizione natalizia, ospitato da Cinzia… “Bread Baking Day # 25 - sfornando sotto l'albero”; inoltre partecipo alla raccolta di Betty “Basta un poco di lievito!

Commenti

tanadelconiglio ha detto…
Dev'essere delizioso!! Me lo segno per il prossimo Natale come alternativa al classico Panettone! Ho letto che hai seguito un corso con Claudio Venturini. Ho appena scoperto i corsi di cucina "A casa di mela" e vorrei provarli durante l'anno nuovo ... ero tra l'altro proprio interessata al corso di pasticceria con Venturini. Magari puoi darmi qualche consiglio/informazione.. perchè non vedo l'ora!!! A presto e buone feste!
Anonimo ha detto…
Hai descritto questo pane e quello alto così bene che mi pare di sentirli sotto i denti e di vedermeli!
Brava davvero...e poi come mi piacciono questi dolci della tradizione! :)

ciao

Terry
Genny ha detto…
allora ancora tanti auguri ma per i giorni prossimi intensi e impegnativi! e intanto...complimenti per il pandolce!
fiOrdivanilla ha detto…
@Eka posso dirti Benvenuta?? no n per niente, è che non ti ho mai visto qui e la tua presenza è per me una gran bella sorpresa, che spero non si consumi in questo tuo passaggio:) ma secondo te io aspetto il prossimo natale per rifarlo questo pan dolce?? Fossi matta;P E' così buono che credo proprio lo rifarò presto! Non è difficoltoso farlo e il risutlato è non appagante, ma di più!
Per i corsi di casa di mela, posso darti un invito e farti associare con una quota di soli 10 euro, cosicché poi potrai partecipare a tutti i corsi che vorrai. Sei interessata? Ne faremo sicuramente qualcuno insieme allora!

@Terry, grazie.. è sempre la mia intenzione quella di trasmettere letteramente ed emotivamente quello che provo io assaggiando qualcosa :) e sono felice di esserci riuscita! Anche a me piacciono i dolci da tradizione, moltissimo quelli tipici delle festività..;)

@Genny grazie tesoro.. ti auguro anche a te tantissimi auguri.. non per le feste, ma per i prossimi giorni! :P 'mmmuak, grazie ancora:)
Semidipapavero ha detto…
Complimenti per questo pandolce, davvero prelibato e invitante..Mi immagino le tue notti da pnaificatrice folle..ma non dormi mai?? Sono felice che tu abbia trascorso delle buone feste, e ora si ricomincia!
tanadelconiglio ha detto…
Grazie mille per essere passata a farmi visita!! Mi ha fatto veramente un piacere infinito!! Sicuramente faremo qualche corso insieme!! Non vedo l'ora.. ho già chiesto qualche informazione in più e mi ha risposto Giuliano poco prima di Natale.. però è molto allettante anche la tua proposta!! Adesso sbircio un po' sul calendario e inizio a segnarmi tutti i corsi che vorrei fare ;D
Tornerò spessissimo a farti visita! Un abbraccio!!
colombina ha detto…
che buono che deve essere, fa venire voglia di Natale, camino e vino caldo!!! Auguri
Sonia Monagheddu ha detto…
Una ricetta postata da te e provata è una garanzia, Buone Feste e "buona rimessa in carreggiata" per gli studi ;)
Romy ha detto…
Squisito! Mi piacciono da morire i dolci così, quelli che riempiono la bocca, che saziano e consolano con profumi antichi, con sentori di anice e finocchio, rallegrati da canditi e spezie.. ma che pur non risultano eccessivamente dolci ed elaborati! Il Pan Dolce lo conosco bene nella versione alta: ce lo inviano sempre dei cugini che stanno a Genova, e lo adoriamo sia io che mio marito, inzuppato nel latte freddo. Quello basso, purtroppo, mi sa che non l'ho ancora assagiato...ecco che qui vieni tu in mio aiuto, con questa splendida ricetta, una di quelle che fanno venir voglia di indossare il grembiule e pasticciare, anche grazie al tuo modo di scrivere, sempre così grazioso, affabile, solare...Bravissima, e anche le foto sono davvero belle: sembra di sentire il profumo di quel pane! baci :-)
Serena ha detto…
Sai che non conosco questo tipo di dolce? Però la presenza di semi di finocchio mi incuriosisce molto, è un tipo di spezia che non amo particolarmente, soprattutto nei dolci, ma talvolta mi sono sorpresa ad apprezzare gusti in passato respinti, quindi, forse, quando avrò digerito il pranzo di Natale, potrei pensare di dare una possibilità a questa preparazione!
Edda ha detto…
Ormai il tuo feeling con il lievito è profondissimo :-). Bellissima ricetta, me la segno anche fuori dalle feste.
Intanto ti auguro un caloro 2010. Bacioni!
Manuela e Silvia ha detto…
Ciao manuela! ci piace questo pane: a dirti la verità preferiamo proprio questa versione più bassa e affettabile! perfetto con il tocco del liquore e la frutta candita!
un bacione e buon nuovo anno!!
Lady Cioffa ha detto…
mai assaggiato in nessuna delle due versioni, ma gli ingredienti per piacermi ci sono tutti!!
ammiro come sempre la descrizione puntigliosa sulla consistenza delle due versioni!
Anonimo ha detto…
Molto interessante questa ricetta che prevede l'utilizzo del baking. Tu, come al solito, sei sempre davvero brava. ;)

P.s. Ti ho lasciato un premio a fine-post, semmai ti andasse ti ritirarlo.

Tantissimi cari auguri di buon anno ed in bocca al lupo per i tuoi studi!

Ele :)
Anonimo ha detto…
Me ne parlavi di questo pan dolce quando era ancora in forno... sento il profumo.. Buon Anno 2010 che sia pieno di gioia e di tutto quello di cui ai bisogno tesoro mio... Mi auguro di vederti il 17di Gennaio a Milano.. un bacione e un abbraccio forte..
Patrizia ha detto…
Mi piace molto questo pane dolce...e ti confesso che é tarda sera ed ho in lievitazione un'impasto se non mi addormento...oppure mi addormento e poi mi sveglio, vado a fabbricarci qualcosina per domani..;io , sai non perdo tempo, domani mi aspetta una giornata ricca di cose da fare ed é meglio che anticipo qualcosina no?...un'abbraccio:)
Unknown ha detto…
Auguri tanti tanti e un abbraccio dal Pandino :) buon inizio!
Da genovese ti dico: complimenti! Bellissima preparazione!
Grazie per essere passata da me! Se vuoi da me c'è ancora tempo per una raccolta di Natale! Mi farebbe piacere se partecipassi!
Un abbraccio
Patrizia
http://melagranata.blogspot.com/2009/12/natale-in-casavostra.html
Betty ha detto…
Ciao e Buon Annooooo....
grazie mille per questa ricettina, ma sai che anche mia mamma lo fa? E' davvero particolare...

Baci e auguri ancora!
Dora ha detto…
bellissimo! attendo quello con lievito madre (giusto perchè sono sempre alla ricerca di prelibatezze con il suddetto ingrediente).
Mi ha stupito il fatto che viene usato lievito chimico e non lievito di birra.
cioè mi aspettavo basso o alto con lievito di birra o pasta madre.
domandina scema???
fiOrdivanilla ha detto…
grazie a tutti per i commenti!

@Patrizia: detto da una genovese è un onore allora! grazie! :)

@Dodò io credo che il lievito chimco sia più spesso e volentieri utilizzato nei dolci al posto di quello di birra. Ma sopratutto: avrai notato che questo non ha da rispettare dei tempi di lievitazione, si impasta, si forma e si inforna :) quindi credo sia per questo che si preferisca il lievito chimico.. tu che dici? :)
Dora ha detto…
si,sicuramente. solo mi chiedevo se, nella tradizione, questo dolce nasce come un lievitato oppure no. ad esempio il panettone è indubbiamente un lievitato, però spesso, in versioni semplificate, viene usato il lievito chimico.
oppure ciò che distingue la versione bassa da quella alta è proprio la lievitazione?
Dora ha detto…
si,sicuramente. solo mi chiedevo se, nella tradizione, questo dolce nasce come un lievitato oppure no. ad esempio il panettone è indubbiamente un lievitato, però spesso, in versioni super semplificate, viene usato il lievito chimico.
per cui il dubbio era: la ricetta diciamo tradizionale è con lievito chimico o di birra?
il dubbio mi è sorto proprio perchè nell'altra versione hai usato pasta madre.

ps: hai trovato un'altra persona logorroica!!!
fiOrdivanilla ha detto…
Ah sì sì Dodò, sicuramente. Infatti il prodotto lievitat, il pan dolce genovese alto fatto con pasta madre, come da tradizione, viene fatto lievitare per 6 ore; dopo queste ore però non vedrai l'impasto estremamente lievitato. credo che in questo caso la lievitazione serva a dare a questo pan dolce una struttura interna diversa da quello basso. L'altezza e la bassessa del dolce viene data all'inizio con le proprie mani: al pan dolce basso infatti sin da subito gli si da forma di pagnottella e lo si schiaccia appena. L'altro, quello alto, si da forma di una palla perfettamente rotonda (ricordando di far appoggiare sotto il punto di "chiusura" della palla) che, nella lievitazione, tenderà ad assumere la forma di una cupola, quindi sempre abbastanza alta ma non rotonda come all'inizio.. perché non ci provi un po' ? così mi dici cosa ne pensi. A me piace molto avere uno scambio di opinioni e di idee sai? Appena riesco promesso che pubblico la rictta del pan dolce alto con pasta madre! :)
fiOrdivanilla ha detto…
hm.. io sinceramente sinceramente non lo so. Però mo' chiedo a chi se ne intende.... cioè mia zia, che è di genova!:D non so perché non ci ho pensato prima !
Comunque mi sono documentata sulla storia e mi pare di capire che tradizionalmente prevedesse luunge lievitazioni. Guarda qui. Detto questo, suppongo sia il lievito madre quello che tradizionalmente veniva usavato anche perché, a ben pensare, ai tempi non c'era lievito chimico o di birra :D ma solo il 'lievito fatto in casa', appunto quello madre, o almeno credo. Tu che dici?

Leggendo la sua "storia", la lievitazione è importantissima a quanto pare, quindi considerato che quello basso non viene sottoposto a tempi di riposo per la lievitazione, non credo sia poi quello tradizionale.. però non saprei. Perché mi chiedo, ma tradizionalmente allora il pandoce era basso o alto? Ora mi informo però, perché mi hai fatto venire la fissa! :D
Dora ha detto…
Hai chiesto di provarci ad una non-genovese che, peraltro, non ha mai assaggiato un pan dolce! in compenso è molto testarda, soprattutto con gli impasti. Perciò ci sto!!! mi prendo un pò di giorni, ma lo faccio!
però dopo tu mi aiuti a trovare la ricetta del casatiello dolce!!! scherzo!
cmq sicuramente in tempi antichi si usava il lievito madre. forse x diverse esigenze è nata una versione bassa più rapida e meno impegnativa.
Anonimo ha detto…
le ricette sono ottime complimenti cuocaaaa ^.^ kiss kiss
fiOrdivanilla ha detto…
@Dodò ho trovato!! vedi, chi cerca trova!
ecco qui:

"Per onestà bisogna dire che la denominazione “antico” associata al pandolce basso, come comunemente viene usata, è falsa.
Mentre il vero pandolce, per intenderci quello lievitato naturalmente, è veramente antico, perché l’arte della lievitazione è storia di molti secoli, la lievitazione del pandolce basso è provocata con lievito chimico, composto di sali minerali embrionalmente già noti alla metà del 1800, come la potassa e il carbonato di ammonio. Ma è appunto allora, tra il 1844 e il 1846, che un chimico tedesco (tal professor Jiustus von Liebig) e un suo allievo, creano la lievitazione provocata con prodotti chimici. Ovvero i loro sforzi erano volti a alla possibilità di rendere più rapida, e perciò più economica, la lievitazione dei prodotti da forno, soprattutto del pane di segala, eliminando gli inconvenienti e i tempi imposti dall’uso del lievito madre e pasta acida. Per questi motivi il pandolce basso non può essere considerato “antico”, visto che la diffusione in bustine del composto chimico lievitante risale attorno al 1893, ad opera di Oetker che, assieme alla moglie, raccolse l’eredità degli studi di Liebig."
da fiordisale :)

Bene benissimo! Ora sono soddisfatta. guarda comunque ti dico, la ricetta che ho seguito col lievito madre è quella del famoso pasticcere genovese Tagliafico, della pasticceria Tagliafico. Googla un attimino e lo trovi subito

Per quanto riguarda il fatto che tu non sia genovese, meglio! così non sei condizionata da niente e da nessuno! :)
Per la ricetta del casatiello dolce... tu scherzavi, ma io ci sto molto volentieri ad aiutarti e mi metto alla ricerca al più presto contaci.

@Pupottina grazie, van sempre bene gli auguri :) auguri anche a te!

@Meg graSSie =)
Unknown ha detto…
ciao :)
grazie per gli auguri che ricambio di cuore!
che bello il tuo blog, le tue ricette, le tue foto, i toi racconti, tutto insomma :))
ti faccio tantisssimi in bocca al lupo per il tuo studio, sperando che l'energia di questi panini stupendi ti abbia dato una carica specialissima!
un bacioooo
Dora ha detto…
Allora ci penso a questo pandolce...voglio fare pure il pain d'épices, visto ke la ricetta originale prevede la pate-mère, cioè il nostro lm e non ha niente a che vedere con le molte che si trovano in giro...
fiOrdivanilla ha detto…
questo è l'ultimo che ho sfornato (ieri) con la pasta madre
http://www.flickr.com/photos/34321014@N08/4244194662/

;) che bello trovare qualcuno a cui piace condividere e discutere sulle cose, come meee :) grazie per essere stata così partecipe..
fiordisale ha detto…
me lo ero proprio perso, come faccio a ringraziarti per avermi avvisata? Ma questa era la tua prima volta? In tal caso i complimenti sono obbligatoriamente doppi, sei stata davvero bravissima
MilenaSt ha detto…
Quante energie ben convogliate: se penso alla mole di impasti che hai sapientemente affrontato in questi giorni, mi vergogno ...
Dalla tua descrizione riesco ad immaginare il sapore del pandolce e ne ho dedotto una certa preferenza rispetto al panettone ...
Buon anno mia cara!
Dora ha detto…
Io preferisco sempre fare le cose bene. piuttosto non le faccio proprio! e poi meglio un confronto che i soliti (per quanto graditi) complimenti!
anche se nn ti conosco, il fatto ke tu abbia qst voglia di condividere e imparare, mi fa sentire simile a te!
ho dato vita a un'iniziativa. passa da me e dimmi che ne pensi, se ti va!
Dora ha detto…
dimenticavo..ho visto la foto del pane..quel pezzetto di mollica che si intravede mi fa immaginare un impasto "che si stacca a fiocchi"..golosissimo!
fiOrdivanilla ha detto…
Fior sì, il mio primo pandolce.. ne sono seguiti poi altri e penso che ne seguiranno altrettanti altri!! :D perché mi è proprio piaciuto.. e dopo aver trovato il tuo penso che lascerò da parte la ricetta del pasticcere Tagliafico e proverò il tuo alto..! Più lunga la lavorazione... ma se le cose curate con tanto amore sono così buone.. ci sarà pur un motivo no? Sono io che mi complimento con te. E poi grazie a te ho risolto i miei dubbi (vedi qui sopra!!) bacione!

@Lenny ebbene sì, hai dedotto benissimo ;P a dire la verità mi sono entusiasmata più per il pan dolce (ancor di più per quello "alto") che per il panettone... certo, il panettone richiede una mano d'opera e attenzione che superano di gran lunga quelle da dedicare al pandolce .. però tant'è.... perché a me è piaciuto proprio proprio tanto! : )

@Dodò mi sa che ci siamo proprio trovate io e te!
Sai come li chiamo io i "confronti"? Meglio: "crescite". Io confrontandomi, cresco. Sul serio. Dal confronto cerco di trarre sempre il meglio :) proprio come è accaduto in questi ultimi messaggi.

Subito dopo cena, passo di corsa da te!!
Dora ha detto…
Mi sto attrezzando per fare il pandolce. Ho già fatto 3 rinfreschi al lievito madre, che era già molto attivo, ma ora esce addirittura fuori dalla ciotola. mi ha alzato il coperchio (che era ben incastrato sopra!). un disastro in frigo..ma ero felicissima uguale! solo chi ha un lm da accudire sa di cosa parlo!!
cmq tornando a noi, mi diresti quali sono gli ingredienti base per il pandolce alto?
ho trovato le ricette di 2 pasticcieri e vorrei adattarle, facendo anche le pieghe all'impasto. Però volevo prima un riscontro sugli ingredienti.
Farina, zucchero, burro, uova,miele, frutta candita,pinoli li ho trovati nella max parte dei casi.
Uvetta, latte e noci solo in un paio.
Tu che mi dici?
fiOrdivanilla ha detto…
Pure io quando l'ho fatto con il lm era così arzillo :D ma "peggio" è stato quando ho fatto il panettone! eheh
ok gli ingredienti sono perfetti... solo che l'uvetta è essenziale! Così come i pinol e frutta candita, questo è il trio che compone essenzialmente il pandolce genovese.
Come prima volta io ho seguito quella di Tagliafico, come ti dicevo... c'è il video pure online, basta che googli cercando "Tagliafico pandolce genovese". Però io preferisco quei procdimenti più lunghi che prevedono appunto le pieghe, per il semplice fatto che così la trama dell'interno del pan dolce vrrà meglio, molto meglio.. più soffice e più "tramata" appunto.
Le noci cmq non le ho mai sentite nel pan dolce.. mai. A meno che uno voglia farlo come variazione personale, però le noci in questo dolce non sono da tradizione ecco;)
Invece il latte sì, va bene. si mette o il latte o il marsala solitamente. Io avevo usato il marsala :)

dai dai dai che sono curiosaaa :))
Cindystar ha detto…
Manu, ormai sei una super esperta delle lievitazioni!!!
bellissimoquesto pane e sono proprio contenta che faccia parte della mia raccolta.
Scusa la risposta tarda, ma sono ancora in montagna e internet come ben sai non èsempre così disponibile...oggi sta nevicando alla grande, uno spettacolo bellissimo!!!
Sembra ancora un bianco Natale...ma sono già nell'ottica del rientro, ormai le vacanze sono andate.
A prestissimo e un grande bacione!
P.s.: stiamo ricostituendo il gruppo per il corso di dolci di primavera con Santin, ci sarai anche tu, vero?
Chiaretta ha detto…
Sono appena rientrata da una settimana in Liguria, ho passato le giornate ad osservare le vetrine delle pasticcerie e a studiare due libroni di cucina dolce ligure :0), in particolare mi sono ricordata di questo tuo post e mi sono scatenata alla ricerca della ricetta del pandolce genovese alto, basso e del Pan del Pescatore che è una specialità tipica del paesino in cui ho la casa! Un baciotto
Maria ha detto…
Una delle mie ricette liguri preferite... e poi anche i miei figli ne vanno pazzi. Grazie per aver condiviso questa e le altre ricette nel tuo forum. Ciao Maria
fiOrdivanilla ha detto…
Ciao Maria, grazie infinite per il tuo passaggio e il tuo commento! E soprattutto, grazie per l'apprezzamento. Spero di rivederti da queste parti!

Manuela