Sport Your Food – cibo e arte, una sfida olimpica

Mostre artistiche, performance, cortometraggi, reading letterari, concerti… L’associazione EATART ha presentato quest’anno a Milano la seconda edizione dell’International Migration Art Festival, festival internazionale legato ai temi Cibo e Migrazione, ideato dalla scrittrice e sceneggiatrice Rossella Canevari, presidente di EATART. Un evento, ma soprattutto un’occasione per dare voce a talenti nel campo della musica, del cinema, della letteratura e delle arti visive. syfSPORT YOUR FOOD è invece la mostra ricetta che unisce cibo, arte e Olimpiadi. Un’innovativa installazione che vuole celebrare la creatività degli artisti e le eccellenze gastronomiche italiane con l’obiettivo di soffermarsi sul valore culturale del cibo e dello sport, tenendo conto della gastronomia e dell’arte contemporanea, a mio parere non molto lontane l’una dall’altra.
La mostra Sport Your Food è un’idea creata e diretta da Rossella Canevari con la preziosa collaborazione di Paolo Marchi, giornalista gastronomico e ideatore del Congresso Internazionale di cucina e pasticceria d’autore “Identità Golose”.
Al centro della mostra i magnifici cinque: cinque chef, cinque artisti e cinque discipline olimpiche. Ogni chef ha creato una raffinata video ricetta alla quale è stata affiancata un’originale opera d’arte creata da ognuno degli artisti.
Massimo Bottura
Ed è così che Massimo Bottura ed il fotografo e scultore newyorkese Gregg LeFevre scelgono di rappresentare il salto con l’asta e il Croccantino di foie gras: "Il salto con l’asta è sembrata una disciplina molto interessante sia a me che a Gregg LeFevre perché entrambi siamo proiettati verso le vette, lui con i grattacieli, io con i miei croccantini.”Massimo Bottura
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Cristina Bowerman, con Fulvio di Piazza, si cimenta in una creazione ispirata al Lancio col disco, il BLT, ovvero "bacon, lattuce and tomato", all'italiana. Un piatto che racchiude ed esprime le due culture a cui è legata: italiana e americana, pugliese di nascita, americana per formazione. Il BLT, uno dei sandwich più conosciuti in America, è qui reinterpretato: “Il disco inserito nella terra rappresenta la forza dell’uomo contro la forza della natura e l’uomo perde sempre.”  Cristina sceglie uno sport antico: il lancio col disco. Uno sport che veniva praticato in “atletica leggera” già nell’antica Grecia. Un’attività non violenta, che pone l'uomo nudo a misurarsi con se stesso, quindi con la natura; uno sport "puro" che non permette di pensare a nulla se non allo sport medesimo e soprattutto che non allude a nessuna delle poche cose negative associate allo sport, come il doping.
BLT all'italiana
La video-creazione di Cristina Bowerman per Sport Your Food.
Preparazione del BLT all’italiana.

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Lorenzo Cogo, assieme con Silvio Giordano, lavorano sui 110 metri a ostacoli. I Ravioli dell’Atleta proposti dallo chef sono fatti (anche) con aminoacidi, per dare al corpo dell’atleta tutto il necessario… “La ricetta è nata tra un ostacolo e l’altro e ci è venuto naturale lasciarci ispirare alla disciplina olimpica dei 110 metri a ostacoli. Questo piatto inoltre vuole lanciare un messaggio di denuncia contro il doping, creando una preparazione che desse al corpo di un atleta, dal punto di vista nutrizionale, tutto il necessario per affrontare una competizione” …AA

… “ma senza tralasciare l’impatto visivo e gustativo! Il risultato finale è un raviolo liquido di funghi e amminoacidi, servito con tartufo nero a scaglie e consommé di piselli e patate.”
tartufo neroP5056791P5056788
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Hooni Kim e il pittore giapponese Shigeru Oyatani ci raccontano l’antichità del tiro con l’arco partendo da spiedini di cinghiale (Duo di cacciagione marinato all’asiatica con cinghiale e faraona) e infine Nuno Mendes e la fotografa scozzese di origine cinese Gayle Chong Kwan si ispirano al nuoto sincronizzato preferendo piatti di pesce.
  Alla mostra Sport Your Food è possibile vedere 5 video e 5 lavori (per un totale di 10 opere) il tutto introdotto dagli ologrammi dei protagonisti: un nuovo modo di comunicare che permette di creare, con una tecnologia avanzatissima, sagome tridimensionali dal forte effetto scenico. Il perché degli ologrammi è presto detto: vogliono entrare nella mente di chef ed artisti, concedendo allo spettatore la sensazione di vedere i protagonisti della mostra come se fossero sempre presenti.
  Per riflettere su una tematica che da tempo attanaglia il mondo del food, riporto alcuni quesiti lanciati da Rossella Canevari: lo chef è alla fine un’artista? Alcuni piatti di alta cucina, sono parte del patrimonio artistico?
la mostra, organizzata dall'associazione non profit EATART, rimarrà allestita fino al 20 maggio al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' di Milano. Ingresso gratuito da Padiglione Olona, via Olona 6. Orari: da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 17.00; sabato e domenica dalle 9.30 alle 18.30
Fotografia © Manuela Viel - All rights reserved


SPORT YOUR FOOD:

Commenti

Lydia ha detto…
Grazie a te posso rivedere il video della Bowerman.
Un abbraccio coccabella
simona ha detto…
Si, rispondo subito alla domanda della Canevari, la cucina è arte e chi se ne fa portavoce attraverso le sue creazioni è un'artista, allo stesso pari di un grande atleta, uno scuoltore o poeta...
e in questi piatti favolosi, magnificamente descritti e fotografati trasuda Arte pura ..
dalla creazione della Bowerman ravioli dell'alteta..
originalissimi e "consapevoli" nella scelta degli ingredienti...
alta cucina = arte e quindi patrimonio artistico.
Un abbraccio manu buona serata:*