Situato in cima al palazzo delle Generali, The Cube by Electrolux è approdato nella Milano City il 19 dicembre e vi rimarrà fino al 26 di aprile, per poi essere smontato e rimontato altrove: Stoccolma e successivamente Londra, queste le tappe certe per il momento.
La progettazione architettonica e degli interni è di Park Associati e di Studio FM Milano per il logo e design del padiglione; ideato da Electrolux, una delle aziende leader a livello mondiale nel campo degli elettrodomestici per uso professionale, The Cube comprende un’impeccabile cucina a vista e una “sala”, delimitata lunghe pareti in vetro, da 20-22 posti, in un unico tavolo bianco laccato (come il resto dell’arredo) calato direttamente dal soffitto, mentre il doppio terrazzo esterno offre una straordinaria visuale sulla città. Un ristorante temporaneo dalla bellezza ed eleganza unica, dal design straordinariamente innovativo e concettualmente intelligente. Innovazione, design ed eco sostenibilità sono infatti il leitmotiv di Electrolux, filosofia che si riscontra già al primo impatto con gli interni della struttura: semplici ed essenziali e al contempo eleganti e raffinati. Il colore bianco predomina su tutto e trasmette una sensazione di pulizia e di leggerezza.
Ho avuto la fortuna di ricevere l’invito da Electrolux tramite Lisa Casali, amica, foodblogger e autrice di bellissimi libri dedicati al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale (Ecocucina, Impatto (quasi) zero, Cucinare in lavastoviglie). Un invito per una cena al cubo con protagonista Alessandro Breda, Chef del ristorante stellato Gellius a Oderzo (TV), che ho apprezzato molto (ma di questo ne parlerò in un post a parte).
Un’esperienza gastronomica imperdibile per gli amanti dell’alta cucina, specialmente per la splendida vista sul Duomo o più in generale, di una Milano dall’alto che, diciamocelo, ha tutto un altro fascino.
Lydia ha scritto uno splendido articolo, che invito voi tutti a leggere. Il suo post è stimolante sotto tutti i punti di vista, interessante il discorso dell’accessibilità (prezzo) e l’intelligenza con cui ha affrontato il tema della dissacrazione.
Sarebbe stato bello rendere il The Cube più accessibile… e a trarne vantaggio sarebbe stato l’intero “backstage”, l’insieme degli eventi, dell’atmosfera e del concept che caratterizzano dietro le quinte l’allestimento di questo magnifico ristorante temporaneo. Sarebbe stato non solo bello ma anche utile per far parlare di sé un pubblico più vasto e più vario.
Le critiche per la collocazione della struttura, ritenuta “fuori luogo”, si sprecano…
Arte, modernità, opere storiche e strutture avanguardistiche...
Io credo che un’opera debba essere tutt’altro che contestuale per catturare l’attenzione. Oggigiorno è necessario essere diversi, alternativi, geniali. Io apprezzo questi gesti (estremi). Il Colosseo è un esempio d’opera tolta dal suo contesto storico, in un certo senso. Beh, il Colosseo è sempre rimasto lì, questo è vero. È l’uomo che vi ha costruito tutt’intorno.. E allora? Aboliamo un’opera d’arte perché in contrasto con l’architettura moderna che la circonda? Certo che no. E perché dev’essere in contrario?
Qual è l’Essere di un’opera? Non è proprio dell’opera essere al centro dei rapporti e dell’attenzione?
Commenti
E' un piacere leggerti
Messo in lista dopo le vacanze pasquali, non e lo voglio perdere!
Grazie per il reminder :-) e un augurio caro per una Pasqua serena e gioiosa a te e a tuoi cari!
Ti abbraccio
Sabina
Un abbraccio malaticcio